sabato 17 agosto 2024

Scegliere la Vita

Nell'ultimo spunto, Marco raccontava del giovane ricco, fallito discepolo di Gesù per via della priorità che le sue ricchezze avevano per lui. E' su questa articolazione dei concetti biblici di vita e morte che si gioca la parte che l'uomo compie nella salvezza. Che cosa ci facciamo al mondo? Per l'appunto, ci prepariamo alla Vita. Dio chiarisce che è una nostra scelta:


Davanti all'uomo ha messo la vita e la morte, e darà a ciascuno quello che ciascuno si sceglie.

Sir 15, 17


Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica. Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva.

Dt 30, 11.14-16


E' bello constatare come questo brano del Deuteronomio sia coerente con quanto afferma Gesù in Gv 15. Gesù stesso, argomentando in favore dell'esistenza della vita dopo la morte, dice che solo a chi vive è possibile relazionarsi con Dio. Chi rimane nella morte e non si converte, non trova Dio.


Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe. Non è il Dio dei morti, ma dei viventi!».


Mt 22, 32


Insieme ai dodici discepoli che conosciamo, ce ne sarebbero stati molti altri, ma neppure Gesù è riuscito ad attirarli a sè:

A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».

Lc 9, 59-60

Gesù non è rimasto indifferente a questi fallimenti, benché le motivazioni dei rifiuti che subìva, come seppellire il padre e aspettarsi la salvezza in ragione del successo in questa vita, dovevano apparire estremamente ragionevoli agli ebrei del tempo. Ecco, infatti, come Gesù metabolizza la faccenda del giovane ricco:

Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

Mc 10, 23-31


Rileggendo questo passo alla luce della rivelazione che il Regno di Dio di cui parla Gesù non è altro che la scelta della Vita in questo tempo, che consiste nell'amare Dio e i fratelli rispettando i suoi comandi, vedo che Gesù sta dicendo: non riusciamo a convertirci. Non riusciamo a prendere questa decisione una volta per tutte. Tante piccole decisioni, tanti istanti, riusciamo a raccoglierli, ma una volta per tutte, no. Mi viene conforto, però, dall'osservare che Gesù stesso dice: non potete fare diversamente. Questa scelta non è una decisione come quelle che prendiamo sul lavoro. E' una decisione come quelle matrimoniali. Si matura nella condivisione quotidiana con Dio.

Sulla chiosa di Pietro, Gesù vorrebbe sbilanciarsi e dire che avranno la loro ricompensa; ma non è finita finché non è finita, e quel che Gesù avrebbe voluto dire a Pietro, non avrebbe potuto prometterlo a Giuda.





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