domenica 20 settembre 2009

L'indipendenza da Dio é la "ricchezza" per eccellenza

Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». (Mt 19,24)

E che ha fatto uno di male per nascere ricco? Forse non é solo una questione di soldi, ma di successo: economico, sociale o professionale. In questo senso é "ricchezza" tutto ciò su cui noi facciamo affidamento al posto di Dio. Ciò che usiamo per consolarci nei momenti di tristezza al posto dell'amore di Dio, ciò che usiamo per vantarci invece di essere umili... e nessuno può servire due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire Dio e la ricchezza. (Mt 6, 24)

In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. (Mt 11,25)

Ma perché il buon Dio ha voluto nascondere queste cose ai sapienti e agli intelligenti? Che si fa di male a cercare il sapere? - domandavo in preghiera. Che ci fa allora tutto il libro della Sapienza nella Bibbia?
Nel Siracide l'autore distingue tra una intelligenza che conduce alla Sapienza e un'astuzia che allontana da Dio. Guardandomi intorno, qui nell'università, ho la sensazione che non si cerchi il sapere, ma la "gloria"! "La vanitá é l'oppiaceo naturale", dice Satana nell'"Avvocato del diavolo".

È un fardello, essere ricchi di sostanze, di talenti o di sapere. Non é "colpa" del ricco o dell'intelligente. Gli intelligenti e i dotti non hanno merito per esserlo, hanno avuto in dono da Dio questa occasione. Chi é ricco, tranne casi rarissimi, é tale perché la sua famiglia ha accumulato ricchezze, oppure per essere dotato di un eccezionale talento naturale, fisico, sportivo, etc. Anche chi é intelligente rientra in questa categoria di fortunati, e chi ha studiato lo ha fatto cogliendo una possibilitá che non dipendeva da lui. Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro (Gv 4, 37). Ció che l'uomo PUÒ fare é mettere a frutto questi doni per il giusto fine: amare Dio con tutto il cuore, tutta la mente e tutte le forze, e il prossimo come sé stessi.
Le "sostanze" non destinate a questo vanno disperse nella storia della salvezza, perché resta solo la caritá, cioé: quanto abbiamo amato.

Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. (Lc 11,23)

Distaccarsi da quel che si ha é questione di Fede. Viene dunque spontaneo chiedere al Signore: "Dammi piú fede!"
Ma perché il Signore non la dá a tutti e basta, cosí che il mondo vada meglio?
Quando ero un ragazzino ricordo che mia madre era particolarmente avara nel darmi del denaro. Ho sempre pensato che fosse perché, semplicemente, non ne aveva! Fino a quando, verso i 19 anni, ha cominciato a essere piú prodiga. Non mi chiedeva conto di come lo spendessi, e mi era concesso piú di prima. Quello che mia madre mi dava era proporzionato alla fiducia che io suscitavo in lei, al senso di responsabilitá che avevo maturato.
Lo stesso processo educativo credo lo abbia il Padre con noi. È giusto chiedere piú fede, ma altrettanto lo é nel frattempo adoperarsi per essere responsabili verso il Signore. Ci vuole una certa maturità. Per esempio, chi ha avuto molta esperienza di Dio nei momenti grigi, in cui non sente piú alcuna emozione, può abbattersi moltissimo. Gesù dice: Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso (Gv 16, 12). Eppure si tratta di rivelazione di Dio! Gli ebrei credevano che chi guardasse Dio in viso sarebbe morto: perciò Egli si nascondeva. A volte, quando si prega, la Parola di Dio é causa di sconforto, di scandalo, di paura. Una donna dopo uno spunto mi disse:"Io non leggo la Bibbia, perchè mi fa paura." Ci vuole pazienza, umiltá e costanza. Bisogna accettare che non é possibile accogliere Dio tutto in una volta, ci saranno sempre cose che non capiremo o con le quali non saremo d'accordo. Allora preghiamoci su ancora di più, con pazienza. Forse fra alcuni anni Dio ci lascerà comprendere quei passi che non riusciamo a spiegarci, o quell'interpretazione della Chiesa che non condividiamo.

Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo dirigere? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo. (1Cor 2,16)

Occhio quindi ad adattare la Parola di Dio alle nostre esigenze intellettuali. Pazienza, pazienza.

Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente; (1Cor 3,18)

Io penso che sarebbe meglio per noi smetterla di valutare il prossimo in ragione del successo, cosa che facciamo automaticamente. Naturalmente tutti gli sforzi umani meritano stima: ma é bene, per noi, cercare di apprezzare gli sforzi spirituali e di imparare da coloro che primeggiano nell'arte di essere gli ultimi.

Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio! (Rm 8,28)

Concretamente, per noi, questo significa che possiamo trovare umiliante o fastidioso vestire peggio degli altri, essere piú ciucci, avere solo una donna nella vita. Ma noi cerchiamo il Regno, e godremo di una felicitá unica.

Signore, vorrei affidarti le mie scelte e la mia vita. Mi riesce difficile abbandonare il timone, ma sono paziente e confido nella tua parola, per non restare deluso. Tu hai promesso lo spirito a coloro che lo chiedono; te lo chiedo, Padre, sia fatta la tua volontà. Ti cerco al di lá della tristezza, al di lá del successo. Sebbene tra i fallimenti e le cadute, torno a te, Signore, per ascoltare ancora la tua voce. Sebbene la vanitá monti continuamente, ti chiedo ancora di insegnarmi a essere mite e umile di cuore. Signore, non voglio arrendermi alla mia volontá di carne e sangue, non voglio accontentarmi di un cuore di pietra, non voglio essere solo tuo servo, ma tuo amico, tuo figlio. Signore, perdona la superbia, anche quando questa si annida nella preghiera. Sii misericordioso, dona al tuo popolo più Fede, donaci più esperienza di te. Dacci coraggio, dacci la gioia che ci rende testimoni trasparenti del tuo amore. Non restare nascosto troppo a lungo Signore. Torna presto, Signore.
Amen

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