domenica 1 novembre 2009

Innamorarsi dell'Amore

Ultimamente ho visto un video satirico sulla Chiesa Cattolica nel quale si diceva, tra l'altro:"La Chiesa vende un prodotto del quale non si può provare la qualità, visto che lo ottieni solo quando sei morto: la vita eterna".
Forse è diffusa l'idea che il cristiano creda per salvarsi l'anima, e che quanto fa su questa terra venga non abbia ricompensa se non quella futura. Anche se forse oggi il tema della salvezza non fa audience come nei secoli passati, chissà se è poi vero che i cristiani vivono la vita in vista del premio finale. Oggi, Ognissanti, pare il giorno giusto per pensarci su :)
Cosa diceva Gesù in proposito?
Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi».

Quest'ultimo versetto mi fa sempre tremare: il Verbo incarnato si ferma, fissa quest'uomo, lo ama e lo chiama. E poco prima dice che Dio solo è buono, affinchè si intenda che non l'uomo in carne ed ossa va lodato per i suoi insegnamenti, ma Dio, Dio solo. Per annunciare Dio, Gesù rinuncia anche alla sua rettitudine umana, che poteva ben essere lodata. E poi soffre umiliazioni fino a perdere la vita. La storia continua...

Pietro allora gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna.

Mc 10, 17-21.28-30
Questo passo è per me decisivo, perchè quel "centuplo in terra" lo si vive davvero. Quando la Fede investe la tua vita, la cambia in meglio. Noi crediamo nel cielo, noi crediamo che esista un Amore assoluto, ineguagliabile, eterno, e questo amore lo riceviamo in questa vita. Il dono di Dio, diceva una volta un mio amico in una predicazione, è "un amore che dura oltre la morte", e sì, questo dono comincia proprio qui. I cristiani credono che esista il bello e il giusto, credono che sia possibile il cambiamento, non all'uomo ma a Dio, attraverso l'annuncio della Sua parola. Noi speriamo in un mondo migliore, adesso, in un amore migliore, oggi. E anche nella vita eterna nel futuro. Siamo gente di fede, idealisti, noi vogliamo essere perfetti come il padre nostro celeste. Noi crediamo nell'amore per sempre, ma altro che quello dei film!

Commenta così uno spunto del Verbum Dei italiano:

"Il grande dono di Dio per noi non è soltanto che possiamo credere che Lui esista, ma anche credere profondamente che esista in noi. Anzi, ancora più profondo: credere che Dio ci ha donato la Sua stessa vita. L’identità più profonda della nostra vita è che abbiamo la stessa vita di Dio, la Sua essenza, cioè, l’amore della Sua stessa qualità. A volte la nostra fragilità e i limiti che sperimentiamo ci fanno credere che è impossibile amare profondamente, che l’amore è un’illusione o soltanto una storiella. [...] Abbiamo bisogno di scoprire la capacità di amare con la quale Dio ci ha creati."

Insomma vogliamo tutto. L'amore, la felicità, adesso, e la vita eterna, domani. È una felicità particolare perchè passa attraverso la conversione personale e le persecuzioni, che Gesù promette con larghezza! Ma è così quando si ama: se vuoi servire il Signore preparati alla prova (Sir 2,1). Il nostro Dio è amore, e anche l'amore umano porta sofferenze, ma è ciò in cui sentiamo la vita. Essere cristiani è amare l'Amore, e volerlo più grande e più bello e più universale possibile.

Esiste questo grande amore? A guardare i cristiani nel complesso non si direbbe. Ma questo non risponde alla domanda:"esiste?", bensì: "è comune? È facile?". Guardiamo i santi. Che cosa ha guidato S. Giovanni nel deserto, cosa S. Francesco sul monte? E S. Agostino e S. Tommaso per cosa hanno dato tutta la vita? Per una dottrina sterile? Non così si capisce leggendo le "Confessioni". No. Hanno goduto di un amore e di una gioia impareggiabili, benchè a S. Giovanni abbiano tagliato la testa e S. Francesco abbia vissuto ogni genere di umiliazioni. Per fortuna che veneriamo i santi. Se non ci fossero i santi, tutti potrebbero dire che Gesù era un gran figo perchè era Figlio di Dio. Invece è proprio grazie alla presenza di questi uomini riconosciuti nella loro Fede che possiamo sperare anche per noi questa felicità.

In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.

Gv 5, 24

Ha la vita eterna, è presente, è giá nostra: e nella dottrina paolina questa vita eterna è donata col battesimo. Tanto che i battezzati sono chiamati "santi"! Ora, a quell'epoca ci si battezzava per lo più da adulti, e davvero il battesimo era gettare l'uomo vecchio e rinascere a nuova vita. La vita cambiava in modo evidente, radicale, al momento dell'ingresso nella comunità cristiana. Oggi si tratta di riscoprire il nostro battesimo, scavare nel cuore per trovare il seme di Dio. È complicato perchè più l'acqua si allontana dalla fonte, più si sporca. Ma noi possiamo tornare alla fonte, la Parola di Dio.

Signore, che cos'è allora la vita eterna?

«Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo»

(Gv 17, 3)

Io ho visto questa qualità di vita in atto in alcuni cristiani che ho incontrato. Perciò credo che la fonte di quell'amore sia Gesù Cristo, e che quello che egli ha detto secoli fa sia la Verità. Una Verità che i cristiani come popolo riflettono torbidamente, ma nei punti in cui il riflesso è puro traspare la grandezza di quell'amore che dura oltre la morte.

Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica. Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva.

Dt 30, 11.14-16

Padre, lasciami entrare in questo Amore! Come sono dolci i ricordi di quegli istanti in cui mi hai regalato una scintilla di questo amore eterno, splendido, luminoso... Chi può amare, se in primo luogo non è stato amato? E se tu ami, quando potrá mai esaurirsi questa riserva d'amore? Mai, perchè l'acqua che tu mi hai dato è divenuta in me sorgente che zampilla per la vita eterna. Col tempo la tua Parola mi ha ammorbidito e reso sensibile a quanto di me forse prima esprimevo meno volentieri: hai proprio fatto breccia nel mio cuore! Padre, ti sono grato dal profondo! Non lasciare che questa fede si dissolva nel mare del brutto, di un realismo gretto, in un crepuscolo di ideali... ma salva la Speranza, Padre, nel tuo popolo. Noi speriamo in te, anche se non ti vediamo. Abbi misericordia di noi.
Amen

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